Con l’emergenza sanitaria il lavoro è cambiato molto, soprattutto la modalità di svolgimento.
Tutto ciò che un tempo si faceva in Tribunale, adesso si può fare tranquillamente dietro la scrivania, in studio o a casa e in qualsiasi orario. Con la digitalizzazione la strada era già stata tracciata, ma la pandemia ha velocizzato il processo. Molte udienza sono state sostituite da note scritte o comunque gestite da remoto.
“Io seguo una causa a Ferrara e non sono mai andata di persona, anche perché i clienti sono torinesi” afferma l’avv. Contento.
È cambiato anche l’approccio alla tecnologia, sia del professionista sia del cliente: prima nessuno pensava che fosse possibile prendere un appuntamento su Zoom con il proprio avvocato, ad oggi invece è una delle modalità preferite per comodità e per risparmiare tempo prezioso.
Questo atteggiamento è del tutto nuovo ed è premiante dal punto di vista del risparmio sia di tempo che di denaro (ad esempio, costi di trasferta).
Il rovescio della medaglia è (purtroppo) la perdita del contatto con le persone, della chiacchierata e dello scambio con il collega nei corridoi, del rapporto diretto con il cliente.
Ci vorrà comunque ancora un po’ di tempo per testare la nuova situazione e farne un bilancio complessivo.