Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture, ha annunciato alcuni giorni fa una nuova proposta, il Piano Salvacasa. Il via libera dovrebbe arrivare entro poche settimane, ma di cosa si tratta? È una sanatoria delle piccole irregolarità edilizie che dovrebbe portare a poter regolarizzare alcune difformità all’interno delle abitazioni. Insieme dovrebbe anche esserci la riforma della legge urbanistica del 1942 e del Testo Unico dell’Edilizia. E il pacchetto potrebbe seguire un riordino di tutti i bonus edilizi, passando dal regime dei crediti d’imposta a quello dei contributi.
Ma analizziamo insieme il Piano Salvacasa.
Il Sole 24 Ore ha spiegato che i tecnici del ministero lavorano su tre tipologie di difformità lievi. Ovvero:
- lo stato legittimo. Sulla dichiarazione dello stato legittimo degli immobili per le case costruite prima del 1967 l’idea è quella di far coincidere lo stato di fatto con quello legittimo. Sanando così tutte le piccole irregolarità interne. Ma senza andare a condonare situazioni di abuso.
- le tolleranze costruttive. Si pensa di alzare l’asticella del 2% fino al 5%. Ma solo per gli immobili più vecchi. Ovvero quelli costruiti prima del 1985.
- la doppia conformità. Attualmente c’è il requisito della doppia conformità che crea ostacoli a chi tenta di sanarli. L’intenzione del ministero è quella di toglierlo. D’ora in poi basterà rispettare la conformità alle regole di oggi OPPURE dell’epoca per avere l’ok e non più ad entrambe.
Con la nuova normativa si potranno sanare:
- difformità di natura formale, legate alle incertezze della disciplina vigente;
- difformità edilizie interne, riguardanti singole unità immobiliari dove i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, eccetera);
- difformità che potevano essere sanate all’epoca dei lavori, ma non oggi a causa del requisito della «doppia conformità» (alle regole attuali e a quelle dell’epoca dei lavori), «che non consente la sanatoria per moltissimi interventi».
La parola “difformità”, spiega il Corriere della Sera, è un termine tecnico per definire l’abuso edilizio. Si verifica quando un intervento si esegue senza seguire l’iter amministrativo relativo. La legge già prevede che gli abusi che non superano il 2% dei volumi permessi dal titolo abitativo siano considerati lievi: per questi non è necessaria una sanatoria ma, in molti casi, è sufficiente un’attestazione da parte di un professionista abilitato Le irregolarità su cui interviene la norma sono invece elementi come tramezzi, soppalchi, finestre e aperture di vario tipo per cui si rilevano disallineamenti tra la documentazione in possesso dei comuni e lo stato dei luoghi. Questo crea problemi nell’amministrazione e ai cittadini al momento della vendita degli immobili.
I punti su cui stanno lavorando sono ancora molti, ma vi terremo aggiornati rispetto all’evolversi della situazione.