Abbiamo già parlato di eredità più volte. Se vuoi leggere gli articoli del blog precedenti a questo li trovi qui:
Oggi torniamo a parlare di eredità nel caso in cui gli eredi non siano d’accordo a vendere un bene ereditato.
Se il defunto lasciasse dei beni a degli eredi e tra questi uno non volesse vendere l’immobile cosa
succede? Il nostro ordinamento ha previsto la possibilità di sciogliere sempre la comunione ereditaria: nessuno sarà obbligato quindi a rimanere comproprietario di beni ricevuti in eredità con gli altri coeredi.
Posto che la soluzione migliore è certamente l’accordo ed il consenso di tutti, consenso con il quale si
procederebbe a sciogliere senza ostacoli la comunione, il problema sorge ove non ci sia accordo tra i
coeredi, come nell’esempio citato sopra.
In questo caso, l’erede o più eredi che vogliono sciogliere la comunione, possono procedere
giudizialmente con l’azione di divisione ereditaria presso il Tribunale del luogo in cui si è aperta la
successione. Il Giudice redigerà un piano di divisione che tenga conto delle quote ereditarie, previo aiuto di esperti.
Nel caso si tratti di divisione di immobili, ad esempio, il Giudice nominerà un consulente tecnico che
valuterà la possibilità di dividere il bene. Se il bene non risulta divisibile il Giudice chiederà agli eredi se sono o meno interessati ad acquistare le quote degli altri coeredi, in caso di risposta negativa si procederà alla vendita dell’immobile su ordine del Giudice.
La materia ereditaria è una materia che rientra tra quelle per cui è prevista la mediazione obbligatoria:
prima di procedere alla domanda presso il Tribunale è necessario esperire la procedura di mediazione tra gli eredi. Ove la stessa non andasse a buon fine, per il dissenso di uno o più coeredi, si potrà procedere come sopra indicato.
Per avere altre informazioni o chiarimenti riguardo questi e altri temi, potete scrivere un’ email all’indirizzo info@focushub.it.