Iniziamo con il capire cosa sia un TRUST. In questa accezione è anche detto fondo fiduciario e non ha nulla a che vedere con il trust o “cartello” tra aziende che incidono negativamente su un mercato libero e concorrenziale.
In questo caso, il trust è uno strumento giuridico costituito da 3 figure:
- il trustee ovvero l’amministratore/gestore,
- il settlor, il disponente che promuove ed istituisce il trust,
- il beneficiario che può essere espresso o implicito
Il settlor intesta beni mobili/immobili all’amministratore, il quale ha il potere-dovere di gestirli secondo le “regole” del trust. Queste ultime sono fissate dal disponente/settlor stesso.
Qual è l’obiettivo del trust? Il trust interessa a chiunque voglia proteggere il proprio patrimonio PERSONALE o AZIENDALE, MOBILIARE o IMMOBILIARE per destinarlo alle generazioni successive.
Per istituirlo si deve procedere per atto inter vivos oppure per testamento.
La tassazione di questo strumento per i residenti in Italia è articolata diversamente e dipende da alcune caratteristiche del trust:
- OPACO ovvero senza beneficiari individuati oppure TRASPARENTE
- NON COMMERCIALE oppure COMMERCIALE
Modellare un trust in grado di soddisfare un interesse specifico significa individuare le “regole” più idonee allo scopo: esse sono quelle elaborate e scelte dal disponente nel quadro normativo di riferimento.
Da un trust valido conseguono necessariamente caratteristici effetti, che possono coincidere con lo scopo principale/finale per cui è stato costituito il trust:
- separazione e protezione del patrimonio,
- intestazione all’amministratore,
- gestione fiduciaria vincolata e responsabilizzata dei beni.
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